Un elemento che manca molto nel mondo delle comunità sostenibili, e degli ecovillaggi in particolare, è la creazione di un sistema di scambi economici. Questo è fondamentale, perchè rinsalda le relazioni all’interno della rete, con gli scambi aumenta la conoscenza reciproca, e lungo queste vie passano tante cose, e relazioni, oltre ai prodotti materiali. Perchè non sperimentare nel mondo degli ecovillaggi un circuito economico solidale, come già fanno i Gruppi di acquisto solidale e altre organizzazioni come Genuino clandestino e Fuori mercato?
Gli ecovillaggi, essendo una rete di comunità, sono molto adatti a creare un sistema di scambi economici, che non può essere sporadico, ma deve essere un sistema stabile.
Per fare un sistema stabile servono anche degli strumenti informatici, sarebbe assurdo temerli. Questo non vuol dire creare un ecommerce come alcuni possono pensare, ma vuol dire fare un uso consapevole della tecnologia.
Come sanno bene i Gruppi di acquisto solidale, i prodotti non sono solo prodotti, ma anche relazioni. Gli strumenti web possono essere uno strumento per far capire cosa c’è dietro a un prodotto che proviene da una comunità. Non quindi un ecommerce degli ecovillaggi (aiuto!!!), ma illustrazioni, mappe, storie, spiegazioni. Questo aumenterebbe la conoscenza reciproca, che non può avvenire solo ai raduni periodici, e permetterebbe agli ecovillaggi di sostenersi e di farne nascere di nuovi.
La facilitazione nella gestione delle comunità e dei conflitti, che è stata giustamente una priorità, esiste già, è già una pratica consolidata, è questo invece il pezzo mancante. Se una comunità intenzionale ha necessità di un facilitatore può trovarlo, se invece cerca una rete di scambi che la sostenga non trova nulla. Facciamola insieme, non c’è nulla da aspettare!